i “Tordej d’arbetti”
Oggi parliamo dei famosissisimi “tortelli d’erbetta”, una pasta ripiena di ricotta spinaci o di, appunto, erbette. La tradizione vuole che siano
“longh col so covvi, tgniss sensa vansaj, foghè in t al buter e sughè col formaj”
… ovvero “lunghi con la loro coda, compatti senza sfaldarsi, affogati nel burro e asciugati col formaggio”: il tortello ideale non è geometricamente perfetto, è compatto per non rompersi in cottura, il suo condimento perfetto è un “lago” di burro, “asciugato” poi da un’abbondante nevicata di parmigiano.
La preparazione dei tortelli è legata a un’antica tradizione che vuole che la notte di San Giovanni, il 23 giugno, si organizzino delle tortellate all’aperto in tutta la provincia. Questa serata fonde tradizioni di origini cristiane e pagane, evocando un mix di magia e mistero: si dice che la rugiada di questa nottata infonda energie positive alla terra e che sia addirittura miracolosa, dato che simboleggia le gocce del sangue versato dal Santo.
La tradizione vuole che essa abbia anche un’azione purificatrice e proprio per questo, tanti anni fa, i contadini organizzavano falò per scacciare tutte le forze oscure. Quindi, la nottata del 23 giugno andrebbe passata aspettando questa miracolosa rugiada e godendosi un buon piatto di tortelli in compagnia.